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OTTOBRE, profumo di CARDONCELLO

Ci siamo, è il periodo giusto. Le temperature miti alternate ad acquazzoni, la pioggia e l’umidità creano le condizioni ideali per dar vita ai funghi, una vera e propria miniera di sali minerali, proteine e vitamine, tra cui quelle del gruppo B. Con il loro sapore intenso si prestano alla preparazione di tantissimi piatti.

Inizia, quindi con l’autunno,  il momento d’oro del re del bosco, il FUNGO, e la cucina italiana è quella che più di ogni altra riserva gli riserva un posto d’onore in questa stagione.

Dagli antipasti al dolce, oramai esiste anche il gelato, questi figli dell’autunno influenzano i piatti del periodo per la felicità degli amanti della buona cucina.

Oggi parliamo nello specifico del CARDONCELLO Capatosta dell’Azienda Agricola Maimone, presente sui banchi di tutti i nostri punti vendita.

Questi preziosi funghi, si distinguono per il loro profumo, sapore delicato ma deciso, e ottima resa in cucina. Il fungo Cardoncello in generale contiene mediamente dall’ 85-90 % di acqua, il 4-5% di zuccheri, il 3,8-4% di proteine, lo 0,4-0,7% di grassi. Contiene una buona quantità di vitamine e in esso sono presenti tutti gli amminoacidi principali. Consigliato nelle diete ipocaloriche, per il suo basso contenuto di grassi, è ottimo alimento per abbassare i livelli di colesterolo e aumentare le difese immunitarie.

IdealMarket ama la qualità SARDA.

Settembre in tavola

La fine della stagione estiva lascia spazio in tavola a tanti prodotti genuini come funghi, mele, pere, fichi, melograno e vino, ottimi alleati nella preparazione di gustose ricette e idee originali per la stagione autunnale.

Il mese di Settembre è anche il mese in cui arrivano le prime piogge, che arricchiscono la vegetazione di una grande varietà di erbe, come ravanelli selvatici e finocchi che giunti all’apice della maturazione presentano delle parti tenere e saporite.

Parlando di frutta invece, quale sarà il frutto protagonista di questo mese?
Senza dubbio l’uva, da gustare sia al naturale, sia come ingrediente di piatti e ricette.

L’uva ha tante proprietà benefiche: è ricca di vitamine A, B1, B2, C, PP e sali minerali, contiene fibre, calcio, ferro, magnesio, fosforo e potassio, aiutando così a combattere l’anemia, migliorare la funzionalità intestinale e problemi legati alla circolazione cardiovascolare. Inoltre abbassa il colesterolo, pulisce le arterie e l’intestino.

Ma attenzione a non mangiarne troppa!

A causa dell’elevata presenza di zuccheri questo frutto è ritenuto molto calorico. Pensate che 100 grammi di uva fresca corrispondono a 60 calorie per per salire a 260 in caso di uva sultanina.

L’orario migliore per mangiarla è la mattina a colazione e si consiglia di non scartare la buccia che, ricca di fibre e polifenoli, svolge un’azione protettiva sull’apparato cardiovascolare e pare che sia anche un ottimo rimedio contro il virus influenzale.

Considerata un ottimo spezza fame, l’uva è il frutto ideale da portare con sé in ufficio per uno spuntino sano ed equilibrato al mattino o nel pomeriggio.

Vicino a Casa Ideal

Voi cosa consigliereste ai turisti?

In Sardegna, in qualsiasi stagione si possono ammirare dei paesaggi unici e indimenticabili.

Un territorio speciale per natura, cibi tipici e ospitalità in cui la nostra professionalità e’ nata, tantissimi anni fa e ancora oggi continua a crescere fiera e orgogliosa.

Ogni nostro punto vendita offre l’alta qualità dei prodotti sardi, immancabili accompagnatori di una bella giornata in Sardegna.

Siamo situati in luoghi dove a pochi passi, si possono raggiungere le più belle spiagge o antichi paesi che raccontano da soli una storia magica.

Da qui la nostra voglia di raccontarci e di indicarvi, sulla nostra pagina facebook, delle mete per le vostre giornate.

Unite il cibo e la qualità dei prodotti dei nostri punti vendita alla bellezza
e alla curiosità di scoprire la nostra bellissima Sardegna.

Pesto alla genovese.

Un mortaio di marmo, un pestello di legno e tanta, tanta pazienza. Questi gli strumenti principali con cui realizzare la ricetta simbolo di una splendida regione: la Liguria.

Ma voi  l’avete mai preparato nella vostra cucina e con le vostre mani?

Se volete cimentarvi e provare a realizzare il vero pesto tradizionale alla genovese, basteranno 7 ingredienti fondamentali per non sbagliare: basilico, olio extravergine di oliva, parmigiano reggiano e pecorino, pinoli, aglio e sale.

La sua lavorazione deve avvenire a temperatura ambiente e soprattutto nel minor tempo possibile per evitare problemi di ossidazione e se oggi qualcuno, per velocizzarne la realizzazione, utilizza il frullatore, noi consigliamo la preparazione all’antica.

Buon appetito.

 

Terza puntata della CONVENIENZA TOTALE.

Dal 13 al 18 novembre, in tutti i nostri punti vendita, dopo il grande successo delle prime due, trasmettiamo la terza puntata della CONVENIENZA TOTALE.

Sfogliate qui il volantino e scegliete tutti i prodotti che fanno la vostra convenienza.

http://idealmarket.it/wp-content/uploads/2018/11/Volantino-Eurospar-Terza-Puntata.pdf

 

 

Il tempo dei pabassini

In Sardegna le tradizioni non si dimenticano mai.

In questo periodo si va alla ricerca di tutti gli ingredienti utili per la preparazione del dolce tipico del giorno di Ognissanti: i PABASSINI.

I papassini o pabassinos, chiamati anche pabassinas o papassinos, sono dei dolci sardi tipici di questo periodo, in cui cade una ricorrenza molto sentita in Sardegna e dov’ è tradizione preparare dolci semplici e deliziosi, che un tempo venivano regalati ai bambini che giravano di porta in porta.

E’ quasi impossibile rintracciare la ricetta originale dei papassini o pabassinos, infatti in ogni zona della Sardegna si preparano con piccole varianti  specialmente negli aromi  e nella preparazione della glassa.

Si tratta di biscotti di frolla arricchiti con frutta secca e decorati con glassa di zucchero: Devono il loro nome alla papassa o pabassa, ossia l’ uvetta sultanina di cui sono ricchi.

Non a tutti piacciono per via della presenza dell’ uvetta sultanina, nemmeno a me, ma avendo un bellissimo ricordo della loro preparazione, sono dolci che riportano alla mia mente profumi e sensazioni che, anche ora che nonna c’è più, rivivo nella mia mente uguali come se fosse ancora lei a dirigerne la preparazione.

Un’impasto che andava a formare una grossa palla ripiena di mandorle e uvetta che a pezzo a pezzo, veniva appiattita e divisa con una formina: quella usta da mia nonna aveva la forma romboidale. Una volta infornati, dopo la cottura si procedeva a ricoprirli di glassa colorandoli poi con i diavoletti che ne costituivano il tocco finale.

Anche quest’anno la nostra tradizione ha dato i suoi gusti.

Ananas: quante curiosità in un frutto?

A chi non piace l’ananas?

Un frutto bello da vedersi e ottimo da gustare. In qualsiasi modo la si faccia, l’ananas non perde mai le sue proprietà benefiche soprattutto se consumato fresco. E’ molto ricco di acqua e  costituisce una buona fonte di vitamina C,  di potassio e magnesio.

Ma quali curiosità si nascondono dietro questo frutto versatile e gustoso?

La prima fra tutte si nasconde nella sua buccia: più è liscia e più il frutto è maturo. Quindi per tutti coloro che vanno alla ricerca di un ananas già matura, osservate bene la buccia e non sbaglierete.

Inoltre questo bellissimo frutto è anche molto sensibile alla pressione atmosferica e alle basse temperature, quindi meglio non metterlo in frigo.

Ma quanto dobbiamo aspettare per raccogliere l’ananas una volta che ne abbiamo piantato i semi? Ecco a voi la terza curiosità: il ciclo produttivo di un ananas dura un anno. Ci mette un pò, ma vale la pena aspettare.

Ma ora vi sveliamo la  quarta curiosità: l’ananas fresco assume un sapore amaro se mangiato con i latticini. Questo perché la  bromelina, uno speciale enzima; spezza le proteine del latte trasformandole in aminoacidi e peptidi. Quindi, il consiglio è quello di consumare l’ananas con del formaggio magro e di mangiarlo appena preparato.

Queste sono le curiosità che il nostro frutto porta nel suo gusto e nel suo aspetto.

Ora non ci resta che gustarlo.

Ogni regione ha il suo gusto.

Questa volta il nostro tour si ferma in Sardegna, un’isola dove i piatti tipici rimangono nel cuore.

Questa settimana proponiamo gli #spaghetti con la #bottarga, un piatto semplice e veloce dal gusto unico.

Per il nostro piatto utilizziamo la bottarga di tonno, che a differenza di quella di muggine, ha un colore più scuro, meno ambrato e tendente al rosso.

La sacca ovarica viene estratta dal pesce femmina e facendo attenzione a non romperla, è lavata per eliminarne le impurità e poi sottoposta a salatura (ricoperta con sale marino, avendo cura di rivoltare quotidianamente le sacche e di sostituire periodicamente il sale), pressatura e stagionatura.

Per la realizzazione di questo piatto abbiamo utilizzato i prodotti a marchio #Despar dalla qualità eccellente e dalla convenienza migliore.

Cliccate sul link e in pochissimo tempo servirete in tavola un piatto speciale.

https://youtu.be/RusquyJ1thk

Create, nelle vostre cucine, il gusto tipico di ogni regione.


Il gusto autentico dei prodotti SARDI.

Il #Montiferru è un massiccio di origine vulcanica che si estende a nord di Oristano, fra la pianura del Campidano e il mare. È un’area coperta da fitti boschi, caratterizzata da maestose formazioni rocciose e dalla grande abbondanza di acqua.

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E’ proprio qui che, dall’allevamento e dall’agricoltura, praticata fin dai tempi antichi, derivano alcuni prodotti sardi prelibatissimi, primo fra tutti: “su #casizolu”.

Le origini di questo formaggio a “pasta filata” sono antichissime. Lo facevano tradizionalmente le donne, lavorando il latte di vacca appena munto e impastando la cagliata nell’acqua bollente per modellare la tipica forma di pera panciuta. Dopo aver aggiunto il caglio e preparato la rottura della cagliata è necessario aspettare il punto esatto di fermentazione lattica per poi procedere alla “filatura”, che consiste nel riscaldare i pezzi di cagliata in acqua calda per far filare la pasta e poi modellarla in acqua fredda.

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Ingrediente molto importante di questo fiore all’occhiello dell’artigianalità casearia sarda è la sua straordinaria materia prima, infatti per la sua produzione viene utilizzato il #latte delle sardo-modicane o delle bruno-sarde, vacche rustiche allevate tutto l’anno allo stato brado.

La sua produzione non avviene tutto l’anno ma, nel rispetto dei cicli di lattazione delle vacche, inizia in autunno e si protrae fino ai primi giorni dell’estate.

Se passate in Sardegna non perdetevi il fascino unico de suoi paesaggi e il gusto unico dei suoi prodotti.

Si torna a SCUOLA.

La campanella sta per suonare e tutto deve essere pronto per un grande inizio.

Chi non ricorda il primo giorno di scuola? L’ansia, mista all’emozione, di iniziare una nuova esperienza. Nuove amicizie, nuove scoperte e nuovi obiettivi.

Quale supereroe scegliere per il proprio zaino e soprattutto quale scegliere, invece, per il nuovo grembiule?

In questo ci aiuta OVS. Con le sue offerte e con le sue vaste scelte, riesce sempre a soddisfare i gusti di ogni bambino: i maschietti si trasformano in supereroi per difendere e proteggere le loro piccole principesse.

Il primo giorno di scuola, con OVS, diventa un giorno importante che rende unico tutto l’anno scolastico.

In bocca al lupo SUPEREROI e piccole PRINCIPESSE.

 

 

 

 

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Concorso “Insegna dell’anno”

L’insegna Despar parteciperà al concorso “Insegna dell’anno” e chiunque volesse, potrà votare compilando un breve questionario on line, fino al 15 settembre 2018.

Votare è molto semplice:
basta collegarsi al sito www.insegnadellanno.it/despar,  il tempo di compilazione è di circa 2 minuti. Verrà chiesto un indirizzo email e verranno considerate valide solo le votazioni effettuate tramite indirizzo email personale e non aziendale.

Per tutti coloro che esprimeranno le proprie valutazioni, sono previsti dei fantastici premi in palio.

Cosa aspettate a votare l’insegna Despar?

Il nostro impegno e la nostra professionalità esprimono l’alto livello di qualità della nostra insegna.

Le vostre valutazioni per un traguardo importante.

Irresistibili ciliegie

Oltre che belle e gustosissime, le ciliegie vengono considerate un elisir di lunga.

Sono dotate di vitamine A, B e C, sali minerali e oligoelementi preziosi  e, essendo praticamente prive di grassi e proteine, possono costituire uno spuntino sano e poco calorico.

Ma  oltre che un peccato di gola, le ciliegie sono considerate anche un valido alleato della bellezza.

Infatti la presenza di antociani fa sì che frenino l’invecchiamento cellulare e,  secondo alcuni studi pare che due-tre ciliegie al giorno possano addirittura offrire lo stesso scudo antiradicali liberi fornito dalla dose giornaliera raccomandata di vitamine E.

Infine pare proprio che le ciliegie siano uno dei cibi in grado di conciliare il sonno.

Ma come acquistarle?

Devono essere scelte “al punto giusto”, perché a differenza degli altri frutti, le ciliegie non maturano dopo il raccolto. I frutti devono essere turgidi, senza ammaccature e con il picciolo verde vivo. Si conservano in luogo fresco e poco umido in un sacchetto di carta, mai nella plastica, in frigorifero solo d’estate.

Questi i segreti di un frutto a cui è difficile resistere.

Family&Friends

Da OVS torna il Family and Friends.

Dal 30 maggio al 1 giugno 2018, grandi sconti per voi, la famiglia e gli amici. Per usufruire della promozione dovrete dimostrare alle casse di tutti i nostri punti vendita, di aver cliccato “MI PIACE” sulla nostra pagina Fb, o semplicemente mostrare il coupon, scaricato dal sito www.ovs.it o mostrare, nel caso in cui l’aveste ricevuto, il messaggio informativo mandato da OVS.

Tanti semplici modi per ottenere uno sconto del 30% sulle collezioni uomo, donna e accessori e il 20% sulla collezione bambino e profumeria.

Con l’estate ormai alle porte approfittiamo di questa conveniente promozione per dare un tocco di colore e di freschezza al look di tutta la famiglia scegliendo tra stili unici, di tendenza e di grande qualità.

Vi aspettiamo nei nostri punti vendita OVS per accompagnarvi in un viaggio unico tra le fantasie più originali.

Vestite la vostra estate con Family&Friends.

 

La frutta in estate. Quanta mangiarne?

La frutta dell’estate è troppo zuccherina e ci si limita nel mangiarne per paura di mettere su qualche chilo di troppo?

Nonostante il clima ci tenga ancora in balia di una stagione dal clima non proprio estivo, il mese di maggio, con la mente, ci proietta già verso quella stagione che tutti  attendiamo con ansia.

Il sole splendente, il mare cristallino, le serate lunghe e divertenti in compagnia degli amici ma non solo. In estate arrivano dei frutti freschi, colorati e succosi a cui nessuno vuole e può rinunciare.

Ma quanta ne possiamo mangiare?

La frutta non dovrebbe mai mancare nella nostra alimentazione e, al contrario di ciò che si può pensare, quella estiva risulta dolce ma non troppo calorica.

La natura ci offre in questo periodo diversi tipi di frutti molto ricchi di acqua, proprio per prevenire la disidratazione in cui possiamo incorrere a causa del clima caldo. Maggiore è il contenuto d’acqua e minori sono le calorie contenute nel frutto.

Una fetta di anguria, per esempio, ha solo 45 calorie, 2 albicocche 25, una fetta di melone 60, mentre una pesca ne ha 36. Maggiore attenzione va prestata quando si mangiano fichi, infatti 2 frutti hanno più di 70 calorie.

In conclusione, la frutta estiva possiamo mangiarla senza eccedere con le quantità, come nel resto dell’anno, consumando al massimo 2-3 porzioni di frutta al giorno.

In attesa dell’estate scopriamo come viverla al meglio.

 

Spacchiamo la “FORMA”

Tra i tanti sabati di degustazione, questa volta, scegliamo di inserire un evento speciale per la particolarità del suo svolgimento e per la bontà del suo gusto.

Vendiamo qualità e freschezza e ci piace condividere con i nostri clienti la creatività e l’entusiasmo dei nostri ragazzi che, ogni giorno, lavorano con passione, dedizione e competenza.

Questa volta sarà Filippo a creare l’evento maneggiando con cura, fino a spaccarla in 32 parti, la vera protagonista della giornata: una forma eccezionale di Grana Padano, Gran Riserva, una tipologia che presenta una pasta a “grana” particolarmente evidente e un colore paglierino intenso e omogeneo.

Stagionata oltre 20 mesi, la forma in questione è stata prodotta dal casello MN449, uno dei più prestigiosi  e promettenti nella storia del settore dell’agroalimentare e la nostra soddisfazione nel tagliarla, la vogliamo condividere con tutti voi.

Ma andiamo un pò indietro nel tempo a scoprire la storia di questo eccellente formaggio.

Nasce nel 1135 d.c., nell’Abbazia di Chiaravalle dove veniva prodotto in apposite caldaie dentro i monasteri, che possono essere considerati i primi caseifici. I monaci lo chiamavano,  in latino, “caseus vetus”, ma il popolo molto più semplicemente dava al formaggio un nome derivante dalla particolarità della sua pasta, che rimaneva compatta ma granulosa e proprio da qui nasce il nome di GRANA.

Prodotto esclusivamente con latte crudo, proveniente dalla zona di produzione, parzialmente decremato per affioramento naturale, munto non più di due volte al giorno da bovine alimentate secondo regole precise e lavorato esclusivamente in caldaie in rame o con rivestimento interno in rame a forma di campana rovesciata, da ognuna delle quali si ricavano due forme, nel 1996, il Grana Padano ottiene il riconoscimento della “Denominazione di Origine Protetta da parte dell’Unione Europea.

Al nono mese le forme di Grana Padano sono esaminate con i tradizionali strumenti di controllo – il martelletto, l’ago e la sonda. Se superano tutte le prove, ricevono il marchio a fuoco, che garantisce la qualità “sana, leale e mercantile” del Grana Padano DOP.

Senza questo marchio, il formaggio non può essere denominato, nè commercializzato come Grana Padano DOP.

Il nostro ha il marchio fuoco e il prestigioso numero di matricola MN44.

Via aspettiamo, sabato 24 marzo alle ore 11 nel pinto vendita di Oristano, per una speciale degustazione.

Eccellenza sarda dei mesi con la “R”

Perfetto! Siamo nel periodo migliore per gustarne il profumo fresco del mare cristallino della nostra Sardegna e la consistenza delicata e piacevolissima che ne rende unico il sapore.

La parte edibile è composta dalle uova piccolissime contenute al suo interno, raggruppate a stella e di colore simile al corallo

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La tradizione vuole che si consumino crudi, direttamente dal guscio, con un cucchiaino e un crostino di pane, ma tante e varie sono le ricette che si possono realizzare con questo animale singolare nella forma, ma soprattutto nel sapore.

Potrete realizzare un gustosissimo piatto di  “spaghetti ai ricci”, che costituisce il protagonista assoluto della tavola sarda dall’ autunno alla primavera. Dal gusto deciso e delicato la realizzazione di questo piatto sarà semplice e ancora più semplice sarà la sua degustazione.

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Ricchi di proteine, i ricci hanno un basso contenuto di grassi e forniscono fosforo e ferro.

Ora non vi rimane che provarli.

Buon Appetito.

Il nostro menù Natalizio

Di mare o di terra?

Come ogni Natale, anche quest’anno, abbiamo pensato per Voi dei menù dal gusto tutto Natalizio.

Per le feste è tradizione, ormai intramontabile, ritrovarsi in famiglia e con gli amici in serate indimenticabili, seduti a raccontarsi, a ricordare i vecchi tempi, a sorridere,  ma soprattutto a gustare quei piatti dal gusto che, solo a Natale, riesci a sentire come unico.

Scegliete il vostro menù per un Natale davvero speciale.
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Pabassini

In Sardegna le tradizioni non si dimenticano mai.

Quando eravamo bambini aspettavamo con ansia le ricorrenze per dare vita alle tradizioni che ciascuna di queste portava con sé.

In questo periodo la nonna iniziava a procurarsi tutti gli ingredienti utili per la preparazione del dolce tipico del giorno di Ognissanti: i PABASSINI.

I papassini o pabassinos, chiamati anche pabassinas o papassinos, sono dei dolci sardi tipici di questo periodo, in cui cade una ricorrenza molto sentita in Sardegna e dov’ è tradizione preparare dolci semplici e deliziosi, che un tempo venivano regalati ai bambini che giravano di porta in porta.

E’ quasi impossibile rintracciare la ricetta originale dei papassini o pabassinos, infatti in ogni zona della Sardegna si preparano con piccole varianti  specialmente negli aromi  e nella preparazione della glassa.

Si tratta di biscotti di frolla arricchiti con frutta secca e decorati con glassa di zucchero: Devono il loro nome alla papassa o pabassa, ossia l’ uvetta sultanina di cui sono ricchi.

Non a tutti piacciono per via della presenza dell’ uvetta sultanina, nemmeno a me, ma avendo un bellissimo ricordo della loro preparazione, sono dolci che riportano alla mia mente profumi e sensazioni che, anche ora che nonna c’è più, rivivo nella mia mente uguali come se fosse ancora lei a dirigerne la preparazione.

Un’impasto che andava a formare una grossa palla ripiena di mandorle e uvetta che a pezzo a pezzo, veniva appiattita e divisa con una formina: quella usta da mia nonna aveva la forma romboidale. Una volta infornati, dopo la cottura si procedeva a ricoprirli di glassa colorandoli poi con i diavoletti che ne costituivano il tocco finale.

Anche quest’anno la nostra tradizione ha dato i suoi gusti.

Il frutto dalle “SETTE VIRTU”

Quando i primi freddi ci raggiungono, spesso ci sentiamo stanchi e perdiamo l’entusiasmo ma un semplice alleato ci aiuta a migliorare le nostre giornate.

Il suo colore arancione trasmette il buon umore, mentre lo zucchero contenuto nella sua polpa regala nuova forza e tanta energia.

Possiamo scegliere tra due diverse varietà: il CACO VANIGLIA o il CACO MELA ricordandoci di consumarli nel momento in cui appaiono morbidi e di conservarli dentro cassette coperte e tenute in luoghi freschi e asciutti.

Volete sapere un piccolo trucco per aiutare il cachi a raggiungere la giusta maturazione?

Come sempre le nonne sono le nostre migliori maestre di vita e ci insegnano che, per mangiare cachi maturi al punto giusto, il trucco sta nel mettere il frutto in una busta insieme a dalle mele e dopo qualche giorno il gioco è fatto.

Ma non è finita qui.

Il cachi è un frutto adatto anche ai più piccoli infatti il suo sapore dolce lo rende davvero goloso e se mangiato con un cucchiaino, dopo aver tagliato la parte superiore e dopo aver aggiunto magari delle piccole scaglie di cioccolato, renderà la loro merenda più originale e dal gusto speciale.

Ricchi di vitamina C prepareranno il sistema immunitario a combattere i raffreddori della stagione invernale.

Per chi invece conduce una vita troppo sedentaria o lavora in ufficio tutto il giorno, il cachi diventerà il migliore alleato perché, grazie al suo contenuto di potassio, permette di contrastare la ritenzione idrica.

Ricco di antiossidanti naturali aiuta a combattere l’invecchiamento e i radicali liberi.

Alla fine della storia il cachi rende più belli.

Prima di chiudere però ci teniamo a raccontarvi una piccola curiosità.

La pianta del cachi trova le sue origini in Cina, dove viene chiamata “ pianta delle sette virtù”, perché può vivere per mezzo secolo, non subisce gli attacchi dei tarli e le sue foglie possono essere utilizzate per rinvigorire la fiamma del camino.
L’autunno è arrivato e la natura stessa ci offre i giusti alleati per vivere serenamente il cambio di stagione e prenderci cura di noi.

Senza trucco, né inganno

Questa nuova tendenza invita a disfarsi di fondotinta pesanti e terre accese tornando a un “make up” semplice, effetto naturale. In pratica una conferma che la tecnica del flawless, se eseguita a regola d’arte, non può che regalare grandi soddisfazioni.

Di spirazione orientale il nuovo trucco prevede una cura costante della pelle. Non basterà solo pensare all’applicazione dei cosmetici, ma si dovrà preparare la pelle con una beauty routine accurata e performante.

La pulizia è uno step fondamentale perché influisce sull’aderenza del fondotinta che costituisce il primo strato del nostro make up. Ecco perché la pelle non deve apparire ne troppo asciutta, né troppo grassa.

Quattro sono i  gesti essenziali per ottenerlo.

Per prima cosa preparare la pelle con un gel trasparente incolore che garantisce l’effetto photoshop e una lunga tenuta del make up.

Uniformare con un fondotinta effetto mat o dall’effetto naturale e stendere un velo di correttore illuminante, ideale per coprire occhiaie, brufoli e piccole imperfezioni.

Dopo di che, bisogna pennellare dei tocchi di blush rosa pastello per ravvivare le guance, mentre, per tenere a bada le sopracciglia, che devono apparire sempre ben disciplinate, è necessario pettinare e ridisegnare la loro sagoma con matite e cere appropriate.

E gli occhi?

Devono essere anch’essi soft, grazie alla dolcezza degli ombretti neutri utilizzati e ad alcune pennellate generose di mascara che ingrandiscono lo sguardo. L’ombretto deve sembrare un tutt’uno con la palpebra, quindi, largo alle nuance nei toni del beige, rosa pallido, cipria o avorio.

Anche le labbra hanno bisogno di s

La tendenza beauty del momento: il make up flawless. Il trucco c’è ma non si deve vedere.

Astenersi dall’effetto naturale e glamour di questa stagione sarà davvero difficile. Palette naturali, texture leggere e formule effetto “seconda pelle” si mescolano sul volto per ricreare quel tanto amato risultato acqua e sapone.

Questa nuova tendenza invita a disfarsi di fondotinta pesanti e terre accese tornando a un “make up” semplice, effetto naturale. In pratica una conferma che la tecnica del flawless, se eseguita a regola d’arte, non può che regalare grandi soddisfazioni.

Di spirazione orientale il nuovo trucco prevede una cura costante della pelle. Non basterà solo pensare all’applicazione dei cosmetici, ma si dovrà preparare la pelle con una beauty routine accurata e performante.

La pulizia è uno step fondamentale perché influisce sull’aderenza del fondotinta che costituisce il primo strato del nostro make up. Ecco perché la pelle non deve apparire ne troppo asciutta, né troppo grassa.

Quattro sono i  gesti essenziali per ottenerlo.

Per prima cosa preparare la pelle con un gel trasparente incolore che garantisce l’effetto photoshop e una lunga tenuta del make up.

Uniformare con un fondotinta effetto mat o dall’effetto naturale e stendere un velo di correttore illuminante, ideale per coprire occhiaie, brufoli e piccole imperfezioni.

Dopo di che, bisogna pennellare dei tocchi di blush rosa pastello per ravvivare le guance, mentre, per tenere a bada le sopracciglia, che devono apparire sempre ben disciplinate, è necessario pettinare e ridisegnare la loro sagoma con matite e cere appropriate.

E gli occhi?

Devono essere anch’essi soft, grazie alla dolcezza degli ombretti neutri utilizzati e ad alcune pennellate generose di mascara che ingrandiscono lo sguardo. L’ombretto deve sembrare un tutt’uno con la palpebra, quindi, largo alle nuance nei toni del beige, rosa pallido, cipria o avorio.

Anche le labbra hanno bisogno di sfumature di colore. E’ necessario colorarle con lipstick dalle tinte discrete o con gloss super-idratanti, che vanno dal rosa pallido, al beige rosato, fino all’arancio pallido.

L’ultimo segreto da svelare quando ci si approccia a questo tipo di maquillage è scegliere una gradazione e portarla avanti fino in fondo. Ovvero, se si sceglie tutto beige, tutto tortora o tutto camoscio, nessun colore deve catturare l’attenzione prevalendo sugli altri. Il viso deve sembrare uniforme e pulito come dopo un lungo bagno relax.
Insomma addio mascheroni. Con la nuova tendenza flawless si valorizza la bellezza naturale di tutte le donne.