Il BUON NOVELLO.
Come ogni anno, in questo periodo, arriva il vino novello.
Ma a quale vino ci si riferisce quando si parla di novello?
Si tratta di un vino ottenuto interamente dalla vendemmia della stessa annata per questo è un vino giovanissimo prodotto attraverso una particolare tecnica di vinificazione: LA MACERAZIONE CARBONICA.
Questa tecnica consiste nel porre i grappoli di uva interi in contenitori di acciaio previamente saturati con anidride carbonica. In assenza di ossigeno gli acini modificano il loro metabolismo iniziando una fermentazione intracellulare.

Si avrà così la trasformazione di una quantità inferiore di zuccheri della frutta in alcol e questo terrà basso il valore alcolico del vino che ne verrà prodotto, conferendogli il classico gusto fruttato e amabile classico del vino novello.
Per essere chiamato tale, il vino novello deve presentare i seguenti requisiti:
• presentare almeno il 40% delle uve fermentate da macerazione carbonica;
• possedere una gradazione alcolica dell’11% minimo;
• essere sottoposto a un processo di macerazione di almeno 10 giorni;
- avere un totale di zuccheri residui inferiore a 10 grammi per litro.
Dal colore rosso intenso, con sfumature porpora. Frizzantino, fruttato e fresco al palato, si accompagna bene con ricette a base di prodotti tipici autunnali e in particolar modo con le castagne. Degustare un bicchiere di vino novello accompagnato da caldarroste, castagnacci o primi e secondi piatti arricchiti da castagne, regala attimi di intenso piacere al palato. Il vino novello, inoltre, sprigiona il meglio delle proprie note aromatiche in accostamento con i funghi – sia freschi che secchi – e con i carciofi.

Si consiglia di consumarlo entro sei mesi dall’immissione in commercio e di conservarlo in luogo buio e alla temperatura costante di 20°.
In qualsiasi modo decidiate di accompagnarlo, vale la pena portarlo in tavola.